20 Mag, 2025
Posted by Cameg
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BIPV: Il fotovoltaico integrato che cambia volto alle città

In un mondo che corre verso la neutralità climatica, il fotovoltaico integrato negli edifici, noto con l’acronimo BIPV (Building Integrated Photovoltaics), si sta affermando come una delle soluzioni più intelligenti e sostenibili per ripensare l’energia urbana. A differenza degli impianti fotovoltaici tradizionali, il BIPV non si “aggiunge” agli edifici, ma diventa parte dell’architettura, fondendosi con tetti, facciate, finestre e altre superfici strutturali.

L’idea alla base è semplice ma rivoluzionaria: trasformare ogni edificio in una mini-centrale energetica, senza rinunciare al design. In questo modo si raggiunge un duplice obiettivo, ovvero efficienza energetica ed estetica architettonica, rendendo invisibile ciò che prima era percepito come un elemento tecnico.

Dal tetto alla facciata: le nuove frontiere del fotovoltaico architettonicamente integrato

Grazie all’evoluzione tecnologica, oggi è possibile scegliere tra diverse soluzioni di BIPV residenziale e commerciale. I moduli fotovoltaici possono essere integrati direttamente nelle tegole, applicati su facciate ventilate o addirittura incorporati in vetri trasparenti fotovoltaici, capaci di generare energia lasciando passare la luce. Non mancano poi le soluzioni per spazi esterni, come pergole e pensiline solari, che coniugano funzionalità, comfort e produzione energetica.

Il fotovoltaico architettonicamente integrato è particolarmente indicato anche per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, dove rappresenta un’opportunità per aumentare il valore immobiliare, ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza energetica senza interventi invasivi.

Perché il BIPV è una leva strategica per le città smart

Negli ultimi anni, la crisi climatica e la crescente incertezza geopolitica legata alle fonti fossili hanno spinto l’Unione Europea a ridefinire le proprie priorità energetiche. Tra gli obiettivi centrali della nuova strategia c’è la promozione delle energie rinnovabili negli edifici, l’abbandono dei combustibili fossili, la spinta verso l’autonomia energetica e la semplificazione normativa per facilitare l’installazione di impianti FER (Fonti Energetiche Rinnovabili).

Un indicatore particolarmente utile per valutare la qualità degli impianti è la Riduzione della Potenziale Produzione Energetica (RPPE). Questo parametro misura quanto un sistema si discosta dal suo massimo potenziale. Più è bassa la percentuale di RPPE, più l’impianto è efficiente: un dato che può guidare sia la progettazione che il monitoraggio degli impianti fotovoltaici integrati.

Come si progetta un impianto BIPV: equilibrio tra tecnica e design

Progettare un impianto BIPV è un processo che richiede una visione interdisciplinare. L’integrazione dei moduli fotovoltaici negli edifici deve infatti tenere conto fin da subito di aspetti estetici, funzionali, normativi e urbanistici:

·    Scelta dei moduli fotovoltaici integrabili: le norme UNI EN 50583-1:2016 definiscono le condizioni perché un modulo possa essere considerato realmente “integrato”, cioè quando svolge una funzione edilizia (copertura, schermatura, protezione) oltre a quella energetica;

·  Fase di analisi del contesto, in cui si valutano le caratteristiche morfologiche dell’edificio, l’esposizione solare, l’ambiente urbano circostante e le tecnologie disponibili;

·       Scelta dei materiali;

·       Definizione delle modalità di integrazione;

·       Calcolo della produzione energetica potenziale.

Tutto questo deve mantenere una coerenza architettonica, per garantire un equilibrio armonico tra tecnologia e architettura.

Energia solare e smart grid: la nuova rete parte da casa

Il BIPV non è solo una tecnologia edilizia, ma un tassello fondamentale nella costruzione di città smart e autosufficienti. Grazie alla produzione distribuita, ogni edificio può trasformarsi in un nodo energetico attivo, contribuendo a una rete intelligente (smart grid) che ottimizza i flussi tra produzione, consumo e stoccaggio.

In questo modello, autoproduzione e autoconsumo energetico diventano le parole d’ordine. L’energia prodotta può essere usata direttamente all’interno dell’edificio, immagazzinata o scambiata con la rete. Questo approccio riduce gli sprechi, limita le perdite di trasmissione e aumenta la resilienza dei sistemi urbani.

Ottimizzare un impianto BIPV: efficienza e contesto

La resa energetica di un impianto BIPV dipende da molti fattori:

·       Esposizione: meglio superfici ben orientate al sole, anche se piccole;

·       Ombreggiamento: attenzione a tutto ciò che può creare zone d’ombra (alberi, edifici vicini, balconi…).

·       Calore: il rendimento cala con l’aumento della temperatura, tranne nei moduli in silicio amorfo.

·       Manutenzione: pulizia e monitoraggio regolare per evitare perdite di efficienza o guasti.

La bellezza dell’energia invisibile

Il fotovoltaico integrato negli edifici è molto più di una soluzione energetica: è una visione di futuro, in cui sostenibilità, tecnologia e architettura si fondono per migliorare la qualità della vita urbana. In un panorama in cui ogni tetto, facciata o vetrata può diventare una risorsa, il BIPV fotovoltaico è il simbolo di un cambiamento già in atto. Non si tratta più solo di produrre energia: si tratta di ripensare il modo in cui costruiamo le città.

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