Home / Blog Posts / Sistemi di rivelazione incendi: perché la manutenzione non è un’opzione
Una questione di legge, non solo di buon senso
La sicurezza antincendio non si esaurisce con l’installazione di un impianto, al contrario, da quel momento inizia un percorso fondamentale: la manutenzione regolare e qualificata.
I riferimenti normativi non lasciano spazio a dubbi: il D.M. 37/08, il D.Lgs. 81/08 e la norma UNI 11224:2019 impongono al datore di lavoro e al responsabile dell’attività l’obbligo di mantenere in efficienza gli impianti antincendio. Non si tratta solo una questione di sicurezza, poiché la mancata manutenzione può tradursi in sanzioni amministrative, penali e gravi responsabilità civili in caso di sinistro.
UNI 11224: il cuore della manutenzione antincendio
Dall’istallazione alla manutenzione, la gestione del sistema antincendio si compone di attività ben definite. La UNI 11224 regola queste attività attraverso la distinzione di sei fasi principali, ciascuna con finalità, strumenti e documentazione specifica:
Si effettua alla consegna del sistema o all’avvio della manutenzione. Si articola in due fasi:
Effettuata dal personale interno istruito, prevede controlli visivi periodici su centrale e dispositivi per rilevare anomalie o manomissioni.
Almeno semestrale, deve verificare il funzionamento dei dispositivi secondo percentuali variabili in base alla tipologia e all’età dell’impianto:
4-5. Manutenzione ordinaria e straordinaria
Interventi su richiesta, rispettivamente per guasti lievi o interventi strutturali, sempre documentati e firmati dal tecnico manutentore.
Da svolgere almeno ogni 12 anni, include una revisione completa del sistema, comprensiva di:
Chi può fare manutenzione?
Dal 25 settembre 2025 entrerà in vigore l’obbligo per i manutentori di essere tecnici qualificati attraverso esame ufficiale, come previsto dal D.M. 01/09/2021. I manutentori potranno continuare a svolgere la propria attività fino a quella data, anche se non hanno ancora superato l’esame, grazie al Nulla Osta Transitorio (NOT), che viene rilasciato dopo la presentazione della richiesta di ammissione all’esame e la verifica formale della documentazione.
I professionisti, per essere abilitati, devono:
Il percorso è tracciabile digitalmente attraverso il portale ufficiale “Abilitazione Tecnici Manutentori Qualificati”, dove è possibile presentare la domanda, seguire l’iter e ottenere il NOT.
Il registro degli interventi: un documento fondamentale
Ogni attività svolta sull’impianto, dalle prove ai guasti, deve essere annotata su un registro ufficiale, sempre disponibile per le autorità. Questo strumento è essenziale per avere sotto controllo lo stato del sistema, garantire la tracciabilità degli interventi e dimostrare la conformità normativa in caso di controlli o incidenti.
Revisione, sostituzione o test? Dopo 12 anni bisogna scegliere
Tra queste, la sostituzione è quella che offre maggiore affidabilità, semplicità gestionale e anche risparmio economico nel lungo periodo. Un investimento che tutela non solo la sicurezza, ma anche la continuità operativa dell’azienda.
Sicurezza anche durante i controlli
Ogni verifica deve svolgersi in condizioni ambientali sicure, senza causare disagi né falsi allarmi. Si dovrà:
La sicurezza, anche durante la manutenzione, è parte integrante del processo.
Manutenzione significa protezione
Investire nella manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi non è un costo, ma un’assicurazione sulla vita delle persone e sul futuro dell’attività.
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